Voglio condividere con voi una iniziativa a mio avviso molto stimolante: la CSA (dall’inglese, Community Supported Agricolture, tradotto in italiano in Comunità che Supporta l’Agricoltura). Per farla breve, si tratta di “una forma di organizzazione dell’attività di produzione agricola e del consumo dei prodotti dell’agricoltura che si basa sull’alleanza fra chi produce il cibo (i contadini) e le persone che lo mangiano (i fruitori)”.
Un modo per supportare l’agricoltura dall’interno, ovvero partecipare come soci con il contributo di una quota annuale, garantendo quindi un fisso all’agricoltore, a prescindere per esempio dalle condizioni annuali e produzione, e poter beneficiare settimanalmente di prodotti freschi e a chilometro zero!
Prendendo come riferimento, per esempio, l’esperienza di Arvaia: “All’inizio di ogni anno, dopo aver consultato i soci sulla loro volontà di partecipare alla divisione degli ortaggi, viene calcolato il budget delle spese necessarie alla produzione che viene diviso fra i soci partecipanti. Si ottiene così la quota media consigliata: se tutti versassero la quota media consigliata, il budget sarebbe coperto. Ma durante l’incontro-asta, i soci hanno la possibilità (in forma anonima) di offrire di più, se possono, o di meno, se non riescono a sostenere la spesa della quota media. Le offerte si compensano fino alla copertura delle spese: a fronte della quota offerta ciascun socio riceve la stessa parte di verdure, secondo un meccanismo di solidarietà interna che vuol rendere accessibile a tutti le buone verdure biologiche di Arvaia.”
Credo ci siano diversi esempi di CSA, i più notevoli suggeriti da una mia collega che fa parte della CSA di Padova:
https://www.arvaia.it/
https://www.csaveneto.wordpress.com/
https://www.coltiviamoci.it/
Bello no?!